Ecco come si fa:

Una delle cose più fastidiose che il sistema delle revoche sindacali impone, al di là dell’importo in sé, è che se per qualche motivo anche grave, come ad esempio il tradimento della firma del 10 gennaio, un lavoratore decidesse di dare disdetta al proprio sindacato, sarebbe comunque costretto a pagarne la quota associativa mensile fino alla fine dell’anno. Forse non un grande danno economico, ma di sicuro una grande beffa nei confronti del lavoratore.

Per questo, ritenendo che il rapporto si debba interrompere una volta avuta la disdetta, lo abbiamo inserito nel nostro statuto.

Abbiamo deciso che seppur essendo un onere, specie in questa fase che è iniziale e porta ad affrontare più difficoltà, dovevamo in qualche maniera fermare questa emorragia economica per il lavoratore.

Non potendo aspettarci nulla da chi continua ad incassare anche dopo la disdetta, abbiamo deciso di rinunciare alle quote mensili fino alla fine dell’anno. Dopo l’iscrizione la procedura della richiesta di rimborso sarà semplice: a fine anno basterà compilare l’apposito modulo, allegare le buste paga che vedono la presenza della doppia delega ed inviarcelo tramite i canali predisposti. Appena elaborata la richiesta rimborseremo le quote mensili che abbiamo ricevuto da voi. Non sarà la soluzione migliore, e forse non è nemmeno quella più giusta, ma riteniamo che un segnale vada dato che, magari, contribuirà a rimettere in discussione un metodo che sembra a dir poco “estorsivo”.

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