CI VOLEVATE IL 3 GIUGNO?

CI SIAMO!

Come abbiamo ribadito nell’ultima assemblea del 29 maggio, stiamo lavorando su tutti i fronti per garantire alla mobilitazione contro il 10 gennaio tutte le opportunità possibili per portare a casa il risultato.
Questi mesi ci hanno permesso di comprendere che a fronte di una complessità che è sotto gli occhi di tutti, avremmo dovuto saper utilizzare tutti gli strumenti che ci si sarebbero presentati restando con i piedi per terra.
Questo ci ha permesso di organizzare tutte le iniziative di lotta a cui tutti insieme stiamo partecipando, nello stesso tempo stiamo esplorando anche i possibili percorsi legali che però, ci convincessero di una loro reale percorribilità.
Sappiamo che molti lavoratori la immaginano la via migliore, ma quello che stiamo cercando di fare è evitare di illuderci/illudervi, pertanto prossimamente quando saremo sicuri di una reale percorribilità vi faremo alcune proposte, che sembrerebbero percorribili, ma lo faremo solo quando avremo i giusti riscontri.
La suggestione può accreditarsi consensi ma non è quello che ci serve per vincere questa lotta.
Concretezza quindi, certo meno facile da rappresentare, ma più utile per vincere.
Il 3 giugno inizia il campionato, fin qui solo scaramucce, dure, ma sono solo quello.
Stiamo predisponendoci per supportare tutti i lavoratori in una lotta di resistenza, che sarà molto dura, ma ci potrà dare anche soddisfazioni, l’azienda sta dimostrando una incapacità intrinseca che dovremo/sapremo sfruttare.
Ci teniamo anche a ringraziare Cobas e Cub, che senza nulla a pretendere stanno sostenendo a pieno ANLM e ci stanno permettendo rapidamente di crescere, arriviamo quindi al 3 giugno più solidi e consapevoli del lavoro fin qui svolto.
Nei giorni scorsi abbiamo attivato un confronto con il M5S per cercare di provare a far uscire la vertenza da un perimetro, quello ferroviario, che ci relega all’isolamento.
Ce lo siamo detti in Assemblea il 29 maggio, tenteremo tutte le strade e nessuno potrà fermarci, ne va della nostra “vita” e non sarà così facile impedircelo.
Da questo confronto è scaturita una interpellanza parlamentare di cui qui sotto pubblichiamo il testo, che indipendentemente se il 3 giugno il Ministero dei Trasporti ci riceverà, abbiamo chiesto loro un incontro in occasione dello sciopero, ci permetterà di far arrivare la nostra vertenza nei palazzi del potere.
Stiamo esplorando qualsiasi campo e continueremo a farlo, niente resterà intentato, vi ricordiamo due cose che riteniamo importanti, questa lotta è di tutti i manutentori e ci auguriamo cresca la voglia di partecipare attivamente e il 3 giugno sarà il quarto sciopero e dovremo con la partecipazione e la presenza a Roma far capire a questi cialtroni che siamo pronti e per loro non sarà una passeggiata.

Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione RFI


Quella che segue è l’interrogazione parlamentare
dell’On. Stefania Ascari del M5S

Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – Per sapere – Premesso che:

Si apprende da fonti di stampa in merito all’accordo sottoscritto il 10 gennaio 2024 da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) con le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, OrSA, Ugl, e Fast.
Questo accordo di fatto smantellerebbe l’impianto normativo fin qui conosciuto e si caratterizzerebbe per essere il peggior danno che i lavoratori del settore abbiano mai subito.
In poche pagine si racchiuderebbe uno strumento che vedrebbe peggiorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici su molti aspetti.
In primis, sul piano della qualità della vita e della sicurezza sul lavoro imponendo turni spalmati 7 giorni su 7, che cambiano ogni 28 giorni, con il conseguente risultato di un azzeramento di qualsiasi ipotesi di poter mantenere il diritto ad una vita privata, rendendo impossibile conciliare i propri tempi di vita con il lavoro.
In secondo luogo, sul piano della sicurezza esisterebbe già da tempo uno sgretolamento del ruolo che la sicurezza riveste nel mondo ferroviario nell’ambito di RFI. La sempre più massiccia presenza di imprese appaltatrici avrebbe nel tempo condizionato in peggio la modalità con cui si opera sui cantieri, specie quelli complessi, che sono una parte rilevante delle attività del settore. Un modello organizzativo che anziché intervenire sulle fragilità che hanno prodotto un aumento degli incidenti mortali, su tutti basti pensare all’incidente di Brandizzo, ne sposa i presupposti. Del resto i lavoratori e le lavoratrici sarebbero ancora in attesa di segnali concreti dalla riorganizzazione del 2015 e sul piano delle prospettive economiche: un cambiamento così epocale non prevederebbe un equivalente riconoscimento economico.
Sul piano della rappresentatività: Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, OrSA, Fast,Ugl, avrebbero sottoscritto questo accordo senza mai informare i lavoratori e le lavoratrici di cosa stesse accadendo in merito a una trattativa durata tre anni.
Ad oggi sono stati fatti 3 scioperi con una partecipazione numerosa, ma vista in precedenza.
Se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti su esposti e considerando l’importanza della sicurezza nel settore ferroviario, quali misure intenda adottare per garantire che l’introduzione di nuovi modelli di lavoro non compromettano la sicurezza dei lavoratori, soprattutto in relazione all’aumento degli incidenti, anche mortali, nei cantieri ferroviari.
Se il Ministro sia a conoscenza di quali siano le implicazioni dell’accordo per il personale di RFI in termini di pressioni lavorative, in particolare quelle relative alla subordinazione ai tempi e alle esigenze delle ditte appaltatrici.
Come giustifica il Ministero la mancanza di adeguati incentivi economici per i lavoratori nel contesto di un cambiamento organizzativo significativo e quali passi intenda intraprendere per garantire che la voce dei lavoratori sia adeguatamente rappresentata e considerata nelle trattative sindacali.

Categoria:

Tags:

Ancora nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *