Facciamo chiarezza tirando le somme concretamente

In questo momento molti hanno bisogno di risposte concrete con poco spazio interpretativo e pochi fronzoli.

Da quanto ho capito le risposte più importanti a cui rispondere sono:

  • Cosa proponete?
  • Che idee avete, e quali per il futuro?
  • Qual è il vostro “piano”?
  • Cosa farete? Quali sono le vostre prossime mosse entro il 3 giugno?

In mezzo a queste domande in realtà ce ne sono molte altre. Cerco di fare un discorso unico rispondendo a tutte.

Come Gruppo di Lavoro di ANLM, ovvero come gruppo di lavoratori che provano ad aiutare i colleghi, le nostre proposte attualmente sono quelle che al momento stiamo supportando: M40 di reitera sia per il lavoro straordinario forzoso che per la forzatura dell’utilizzo dei reperibili in chiamata per lavorazioni diverse dalla riparazione di guasti. Discutendo con i legali, abbiamo capito che l’unico modo per poter ottenere qualcosa in una causa contro la ferrovia è la produzione di prove concrete, precise e inattaccabili legalmente. Come è stato detto molte volte, la ferrovia dispone di legali di un certo livello, capacissimi di trovare qualunque cavillo pur di non fare perdere cause alla ferrovia. (A riguardo ricordo la causa del lavaggio dei DPI fatta dalle OO.SS., vinta all’inizio ma poi persa successivamente, con l’obbligo di per noi lavoratori della restituzione dei soldi).

In questo caso non ci sono soldi in mezzo, ma comunque è necessario muoversi in maniera decisa ma continua. Chi è ancora iscritto alle OO.SS., sa che alcune di loro hanno iniziato da poco (fine aprile) a chiedere di documentare e inviare a loro gli abusi aziendali, inizialmente chiedendo di fare degli M40 (simili a quelli che ANLM sta proponendo da molto più tempo), poi ritirando la cosa e chiedendo solo di mandare gli orari delle bollature, gli OdL su iman e i fogli e le mail con i turni. Anche loro hanno bisogno di documentazione per poter fare causa. La differenza tra ANLM e loro, è che i nostri legali ci hanno suggerito di trovare una formula che faccia presente all’azienda che non siamo d’accordo con le loro azioni, ma che comunque tuteli i lavoratori da un punto di vista lavorativo e giuridico e non permetta l’obiezione aziendale “se non hanno detto nulla vuol dire che a loro va bene così”. Le formule lunghe e articolate degli M40 sono nate in virtù di voler tutelare nella maniera più completa possibile noi lavoratori. Ovviamente hanno richiesto del rodaggio e degli aggiustamenti, è un campo nuovissimo e spinoso, abbiamo dovuto imparare pian piano anche noi. Preferiamo fare poche mosse, ma ben piazzate e certe, che dare false certezze alle persone. Le iniziative quali lo sciopero, il volantinaggio e la condivisione “social”, che abbiamo fatto e che continueremo a fare, servono comunque a portare fuori dal nostro ambito la nostra battaglia, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica. Qui entriamo in gioco tutti quanti. È necessario un piccolo impegno da parte di tutti, l’impegno di condividere e fare sapere al mondo esterno quello che sta succedendo. Il primo maggio ad esempio alcuni colleghi, durante il corteo tradizionale a Torino, hanno distribuito i volantini che avevamo preparato, iniziando a sensibilizzare le persone sulla nostra battaglia.

È vero, non facciamo molto rumore mediatico noi della manutenzione, ma il problema nostro è dato in buona parte anche dalla legge 146/90 che regolamenta le modalità di sciopero: ci hanno appioppato la nomea di “servizi essenziali” perché legati ai trasporti, quindi subiamo un bel po’ di limitazioni legislative, tra cui l’impossibilità di fare più giorni di sciopero continuati o ravvicinati.

I nostri scioperi in realtà hanno avuto dei riscontri molto positivi: come effetto l’azienda si è messa sulla difensiva e ha iniziato delle ripicche unilaterali che l’hanno portata a spostare sempre più in là la data di inizio dei turni (ricordo che sarebbero dovuti iniziare il primo marzo) fino alla data ultima del tre giugno. Tutto quello che ha fatto l’azienda e le 6 OO.SS. dopo il 12 febbraio sono stati una serie di tentativi di far calare l’interesse verso la ribellione. Ad ogni loro mossa abbiamo sempre ribattuto, finché alcune OO.SS. non hanno deciso di affiancare l’arma (o far finta di farlo) per cercare di capire i lavoratori, riprendendo alcune nostre iniziative.

Al momento non è possibile giocare d’anticipo, bisogna stoppare ogni nuova iniziativa che tirano fuori e nel frattempo raccogliere tutte le prove possibili dei loro soprusi. I legali non si possono muovere (e non ha senso farli muovere lo stesso) senza dei documenti che ci diano ragione. Ma questi documenti li possiamo produrre soltanto noi salvando ogni singola cosa (P46, bollature, fogli dei turni, M40, e-mail aziendali) e inviandola a chi ha messo a disposizione i legali. L’email di ANLM è info@anlm.it, ma se non vi sentite sicuri di noi, chiedete a chi vi fa sentire rappresentati e al sicuro, portate a loro i vostri dubbi, fatevi rispondere alle stesse domande che state ponendo a noi, e tirate le somme. Non siamo imbonitori, truffatori o detentori del sapere universale, siamo un gruppo di colleghi di tutta Italia che stanno cercando di informarsi il più possibile per poter informare il più possibile.

Per poter riuscire ad ottenere qualcosa, quindi, c’è bisogno della collaborazione di tutti. Più prove si raccolgono in fretta, prima si può iniziare a pianificare il contrattacco. L’ANLM ha proposto più volte alcune iniziative, sia qui che anche nelle altre DOIT italiane, ma molto spesso sono state accolte un po’ freddamente perché erano poco “veraci”. Sarebbe bello poter manifestare in maniera accalorata e “dura”, ma a livello morale metteremmo in pericolo il lavoro di molti di noi, e non è una cosa accettabile. Una giornata di sciopero al mese sono circa 90€, ma sono 90€ che mandano il messaggio all’azienda che non vogliamo barattare il tempo libero coi nostri cari con poche decine di euro.

Altro fronte su cui ci stiamo battendo sono le revoche delle deleghe sindacali: è importante l’iniziativa perché serve ad impedire la firma degli accordi e rallentare il rinnovo del CCNL: se le rappresentanze non raggiungono almeno il minimo totale del 50%+1 lavoratore, non possono fare nulla. La ferrovia per prendersi i soldi del PNRR ha bisogno di avere un CCNL valido e rinnovato, se lo approvano ora, sicuramente integrerà in sé l’accordo del 10 gennaio. Fermando tutto bisogna ripartire da zero, ascoltando anche le nostre esigenze.

Quindi riassumendo:

  • servono delle prove per gli avvocati altrimenti non si può fare alcuna causa
  • Queste prove sono i fogli dei turni, gli OdL su iman, i P46, il cartellino orologio e gli M40
  • Gli M40 servono per dimostrare REALMENTE che il lavoratore non è d’accordo con le iniziative forzose dell’azienda
  • Gli M40 servono a tutelare le persone e aumentare esponenzialmente le chance di vittoria
  • Bisogna fermare le OO.SS. dal rinnovare il CCNL e fare ritirare l’accordo del 10 gennaio
  • Per fare questo bisogna fare perdere rappresentanze alle OO.SS., facendo scendere la somma di tutte le loro tessere sotto il 50%, in modo che non possano firmare per la maggioranza dei lavoratori
  • Se l’azienda farà qualcosa nel frattempo, bisognerà decidere al momento come controbattere.
  • Entro il 3 giugno bisognerà raccogliere prove e vedere le mosse dell’azienda.
  • Se qualcuno è ancora in dubbio chieda tranquillamente altri pareri per confrontare le risposte alle stesse domande poste a noi.

Nell’ultimo caso vorrei però chiedere il favore di condividere nella chat della sua DOIT le eventuali risposte ottenute, in modo che tutti le possiamo analizzare ed eventualmente utilizzare per correggere il tiro e migliorare la nostra difesa contro l’azienda.

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