Il 20 febbraio si riapre il confronto nella Doit di Bologna.
Questo è il momento in cui i nostri cari sindacalisti si cimentano nel gioco delle tre carte e nemmeno con troppo estro, si preparano al trappolone su cui oramai da mesi ci aspettano al varco per avere la loro occasione.
Questo sembra essere lo schema:
incontro interlocutorio e poi accordo o meno fare un passaggio con i lavoratori.
Quali sono le posizioni in campo: Fit Cisl (che tira le fila di questo baraccone) e Orsa, sono pronte a firmare qualsiasi cosa da subito mentre Filt Cgil e UilT, sperano di poter scaricare la responsabilità sui lavoratori.
Questo volantino non sarà lungo, non serve, ma ricordiamo a tutti che per darsi una parvenza di credibilità, non hanno esitato a chiamare i lavoratori allo sciopero, e attivato eccessive speranze annunciando un articolo 28 che una volta perso, la sentenza era più che discutibile, hanno pensato bene di non impugnare. Il motivo per cui non lo hanno impugnato, AUGURANDOCI che il loro obiettivo non fosse INVECE quello di perderlo, è stato di non aprire un contenzioso che avrebbe reso poco giustificabile la firma di un accordo.
Difficile non osservare come sia spudorato il livello di menzogne che raggiunge chi, per convincere i lavoratori che è meglio fare l’accordo, sta rivendicando la possibilità di migliorare un quadro, che sappiamo tutti essere anche peggio dove gli accordi li hanno fatti.
Una delle cose che serve all’azienda è la riduzione del riposo e dovremmo difenderla con più determinazione, ad esempio.
Quindi occorre in ogni modo far capire a questi signori che non vogliamo farci stringere ulteriormente il cappio intorno al collo e che non deve essere sottoscritto alcun accordo; non farlo avrà conseguenze pesanti e sarebbe opportuno, vista la partita in gioco, che non ci facessimo raggirare da funzionari e galoppini sindacali che seguono tutt’altri obiettivi.
Potrebbe essere utile organizzare un presidio sotto palazzo Matteotti la mattina dell’incontro.
Lunedì 17 febbraio attiveremo una call specifica sull’incontro del 20 alle ore 17.30 online, è importante esserci se vogliamo dire la nostra.
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