In relazione alle nuove forzature sulla straordinario uscite da poco che vorrebbero imporci andando contro normative e accordi, facciamo esprimere l’ispettorato del lavoro, dato che i firmatari tacciono…

Oggetto: richiesta intervento urgente

L’attenzione mediatica che in questi giorni, ancora una volta, ha evidenziato i problemi che da mesi caratterizzano l’operato di Rete Ferroviaria Italiana, sta mettendo sotto pressione la dirigenza che reagisce, come abbiamo visto, cercando di allontanare da sé tutte le responsabilità che invece dovrebbe attribuirsi.
Dopo la scelta di individuare nel sabotaggio il responsabile di quanto stia accadendo, ecco che sui lavoratori si pretende di scaricare il peso di una operazione che non solo è di facciata, ma soprattutto inutile.
Stanno quindi arrivando sui territori disposizioni, emanate da Sede Centrale, per imporre al personale prestazioni straordinarie che non trovano alcuna giustificazione nei limiti contrattualmente previsti che ricordiamo essere descritti all’articolo 28 del CCNL delle Attività Ferroviarie:
a) malattia improvvisa di un dipendente durante lo svolgimento o in procinto di iniziare l’attività lavorativa;
b) mancata sostituzione di un dipendente per le cause di cui alle seguenti lettere e) ed f), ovvero per altre
cause accidentali, con esclusione, per queste ultime, del personale di macchina e di bordo in relazione alle
specifiche discipline in materia;
c) ritardo dei treni anche per motivi non dipendenti dalle cause di cui alle seguenti lettere e) ed f);
d) prestazione in regime di pronto intervento per il personale reperibile;
e) interruzione della circolazione per disastri, svii, alluvioni, frane, nevicate, ecc.;
f) calamità pubblica.

Premesso che quanto richiesto viene imposto, tra l’altro senza alcun preavviso, si chiede di anticipare ulteriormente la propria prestazione e di prolungarla al termine, creando in alcuni momenti in particolar modo al mattino un considerevole aumento dei rischi.
Se già l’inizio della prestazione alle 6 precludeva a molti agenti l’utilizzo di un mezzo pubblico per raggiungere la sede di lavoro, costringendoli ai rischi insiti nell’utilizzo del mezzo proprio, anticipare la prestazione alle 5.30 azzera definitivamente la possibilità di recarsi al lavoro con un mezzo pubblico e espone tutta la platea ad un aumento dei rischi.
Chiunque conosca il mondo della Manutenzione sa che se i tempi di intervento sono dilatati questo è dovuto alla scelta di RFI di azzerare dal 3 giugno 2024 il modello organizzativo precedente, imponendo una riorganizzazione che tra le altre ha messo in ginocchio tutto il sistema di pronto intervento.
E se, nella parte nevralgica della giornata, il numero degli agenti era congruo, adesso sono tutti sparpagliati su più turni, in squadre che a volte esistono solo sulla carta o al massimo composte da un paio di persone.
Pertanto, se realmente un segnale andrebbe dato, sarebbe quel ripensamento necessario da parte dichi ha fallito il proprio progetto e dovrebbe rassegnarsi all’idea di rivedere le sue scelte.
Se ci soffermiamo su questi aspetti è perché, nel chiedere un vostro intervento urgente che ripristini il rispetto delle regole a cui anche RFI dovrebbe essere sottoposta, ci teniamo a precisare che assecondare le richieste aziendali non solo danneggia i lavoratori nel non vedere rispettato il proprio diritto a non essere sottoposti all’obbligo dello straordinario che per quanto previsto dal CCNL è illegittimo, ma lascia immutate quelle condizioni che stanno mettendo in ginocchio il sistema treno.

In attesa di un rapido riscontro, distinti saluti.

Bologna 16 gennaio 2024

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