DAL 3 GIUGNO LA PUNTUALITÀ DEI TRENI DIVENTA UN OPTIONAL
Volantino per i presidi dello sciopero del 9 ottobre 2024
Tutto quello che non vi dicono sui treni che oramai offrono una sola certezza: Saranno in Ritardo
Tutta l’estate è passata con il paese impegnato a fare i conti con la circolazione ferroviaria al collasso; fenomeno che, tra l’altro, persiste tuttora.
Politici imbonitori, media poco attenti e opinionisti che parlano a vanvera esprimono il loro verdetto: tutta colpa dei lavori del PNRR?
In questo paese la regola è sempre la stessa: spostare l’attenzione dal problema è il modo migliore per non assumersene le responsabilità. Eclatante in questo senso il Ministro Salvini che denuncia senza alcuna remora che quello che ha bloccato la stazione di Roma Termini il 2 ottobre è stato un chiodo che l’ha letteralmente crocifissa.
Per carità, stiamo parlando di Salvini, ma è possibile che vi meritiate tanta sfrontatezza?
In realtà quello che sta accadendo è che, grazie ad un accordo firmato da Filt, Fit, Uilt, OrSA, Ugl e Fast con RFI, il 10 gennaio 2024 si è dato il via ad una riorganizzazione che dal 3 giugno ha smantellato tutto il modello preesistente, azzerando tutti i diritti e le tutele dei manutentori, stravolgendone in maniera drastica la vita, esponendoli a maggiori rischi sul lavoro e gettando le basi per una futura privatizzazione ma soprattutto, per quanto vi può interessare in maniera diretta, hanno indebolito quelle procedure che dovrebbero garantire l’affidabilità dell’infrastruttura e neutralizzato la possibilità di intervenire in tempi ragionevoli sui guasti. Quest’ultima condizione è quella che produce i continui ritardi con cui dovete quotidianamente fare i conti.
Privatizzare questo settore può essere molto redditizio per chi ci metterà sopra le mani, se però si pensa che l’azionista di maggioranza di RFI è lo Stato, sarebbe interessante capire perchè trami per far collassare il sistema, per poi limitarsi ad essere il volano attraverso cui ingenti capitali transiteranno per finire nelle tasche di imprese che hanno evidentemente interessi diversi.
Tutto questo si inserisce in un quadro che per i lavoratori diventa ancor più drammatico perchè riconferma e sposa quel modello che rende possibili tragedie come quella di Brandizzo, che non ha fatto scuola in alcun modo anzi, è di pochi giorni l’ennesimo “incidente” che a San Giorgio di Piano ha visto la morte di un operaio della ditta Salcef, mentre faceva il suo “lavoro”.
Una lotteria a cui non vorremmo più partecipare e che riteniamo sia un problema non solo nostro, ma del paese nel suo insieme.
Per questo oggi scioperiamo. Per noi è il settimo, e le ragioni per cui lo facciamo sono quelle che se si affermassero offrirebbero giovamento nel suo insieme non solo ai manutentori, ma a tutti coloro che a vario titolo si servono del treno in questo paese, perchè il nostro obiettivo è fermare una riorganizzazione che sta facendo solo danni e purtroppo siamo ancora all’inizio.
Ancora nessun commento