Verbale assemblea nazionale dei lavoratori manutenzione infrastrutture RFI 24 gennaio 2024

In data 24 gennaio 2024 si è svolta una prima assemblea nazionale autoconvocata (on line) dei lavoratori del settore Manutenzione Infrastrutture di RFI a cui hanno partecipato in modo stabile circa in 130; altre decine di connessioni si sono registrate sporadicamente durante tutto lo svolgimento della discussione.
L’assemblea è stata convocata da un gruppo di lavoratori che nella scorsa settimana si sono confrontati a seguito della firma dello sciagurato accordo nazionale di settore del 10 gennaio u.s..
Lo scopo dell’assemblea è stato di favorire il confronto tra i lavoratori interessati delle varie DOIT territoriali di RFI sull’odg:

  • ritiro della firma sull’accordo del 10 gennaio
  • promozione di un coordinamento/gruppo di lavoro stabile tra gli stessi lavoratori interessati
  • costruzione di un percorso di lotta

L’ampia discussione ha toccato molti aspetti della condizione di lavoro nel settore descrivendo in modo inequivocabile il quadro di sofferenza che riguarda il quotidiano dei lavoratori.
In particolare si sono evidenziate:

  • la denuncia generalizzata sull’attuale mancanza di tutele per la salute e la sicurezza sul lavoro derivante dalla progressiva deregolamentazione di nastri e orari di lavoro e al costante incremento del lavoro notturno che comporta la sistematica riduzione dei riposi minimi giornalieri e settimanali e impatta pesantemente sul tempo di vita dei lavoratori
  • l’incertezza sulle responsabilità (professionali e giuridiche) assunte nello svolgimento del lavoro e che riguardano lo storico mancato riconoscimento di figure e livelli professionali adeguate/i alla gestione delle attività, pericolosamente associato alla attuale carenza di capacità esperienziale, vastamente diffusa tra i lavoratori in forza sugli impianti (vedi apprendistato e buco generazionale)
  • la percezione/consapevolezza di perdita della professionalità dei ferrovieri scaturita da oltre un decennio di politiche di smantellamento degli organici (quantitativi e qualitativi) degli impianti manutenzione di RFI, a tutto vantaggio delle imprese private, attraverso il sistema degli appalti che ha a sua volta generato una condizione di super sfruttamento dei lavoratori delle stesse imprese appaltatrici, trascinando verso il basso le stesse garanzie di tutela contrattuale dei ferrovieri
  • la denuncia dei bassi livelli retributivi di base e per competenze professionali

A questo si è agganciata la discussione all’ordine del giorno sulla firma dell’accordaccio del 10 gennaio u.s. che è stato bocciato senza appello in quanto palesemente peggiorativo della attuale condizione di lavoro già così malamente compromessa, perchè consegna alle aziende di RFI piena esigibilità di programmazione delle prestazioni di lavoro su tutte le fasce orarie giornaliere e su tutti giorni della settimana, smantellando gli attuali pilastri contrattuali a tutela dei periodi di riposo giornaliero e settimanale.
In relazione allo specifico dell’accordo è emersa anche la denuncia generalizzata dei lavoratori verso l’operato del sindacato firmatario, accusato di aver condotto in modo torbido e senza prospettive di garanzia per i lavoratori il lungo confronto con la società RFI.
Lo stesso sindacato firmatario è stato accusato di aver escluso strumentalmente dalla discussione i lavoratori interessati che da anni sono sistematicamente privati del loro diritto di assemblea.
E’ stata posta in evidenza l’assurdità di un accordo di tale portata sostanziale in fase di rinnovi contrattuali (dopo che i vigenti CCNL Mobilità… e Contratto Aziendale… sono stati rinnovati nello scorso marzo 2022, normativamente tal quali, economicamente tendenti allo zero) e con le RSU scadute da oltre 5 anni.
La discussione ha poi affrontato il tema degli strumenti necessari al tentativo di contrasto concreto agli effetti dell’accordo, individuando diversi livelli di intervento: interni alla dinamica aziendale con azioni sindacali alternative (scioperi, diffide, denunce, raccolta firme certificata) e di autotutela dei lavoratori interessati (stretta osservanza di norme e procedure lavorative, cessazione delle disponibilità alle prestazioni non concordate ecc…); esterni con l’avvio di una campagna di comunicazione mediatica.
A questi scopi si è individuata l’utilità di un gruppo di lavoro aperto e permanente che si occupi del prosieguo della discussione e dell’elaborazione di proposte pratiche per l’avvio e il mantenimento della mobilitazione e la promozione di stati di agitazione e iniziative di comunicazione e di lotta: come prima iniziativa dell’assemblea è stato aperto un canale telegram denominato “Lavoratori manutenzione RFI” su cui verrà veicolata la comunicazione del gruppo di lavoro.
Sono poi state fornite informazioni sullo sciopero di 8 ore già indetto dai sindacati di base CUB, SGB, USB e dall’assemblea nazionale dei lavoratori del personale viaggiante di Trenitalia per il prossimo 12 febbraio e per la rivendicazione di un giusto rinnovo contrattuale, e sul primo sciopero che USB proclamerà a giorni, per lo stesso 12 febbraio, specificamente per il settore manutenzione infrastrutture contro l’accordo del 10 gennaio.
Tra i primi obiettivi da perseguire si è individuato quello del contrasto alle ricadute dei contenuti dell’accordo, sui punti specifici di variazione di nastri e orari di lavoro, attraverso il pressante controllo dell’operato di RSU e OOSS regionali, con diffide all’applicazione di quanto lì previsto in sede di contrattazione territoriale: fermo restando l’obiettivo centrale della lotta il ritiro delle firme (per altro, come è stato fatto notare nella discussione, illeggibili e dunque non associabili a alcuna persona responsabile) dall’accordo nazionale.

Nella piena condivisione di quanto sinteticamente riportato nel presente verbale i lavoratori si sono riconvocati in assemblea per il prossimo 29 febbraio alle ore 17,00, sempre in seduta on line.

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