LETTERA APERTA AI SINDACATI FIRMATARI DELL’ACCORDO DEL 10 GENNAIO 2024

In questi giorni stiamo assistendo al tentativo da parte dei sindacati firmatari, di sabotare le iniziative di lotta che i lavoratori stanno producendo contro l’accordo del 10 gennaio.
Sullo sciopero del 12 poi, abbiamo letto e sentito cose che fanno accapponare la pelle.
Premesso che la cosa ci è sembrata si patetica, ma non ci ha sorpreso più di tanto (conosciamo bene i nostri “polli”), riteniamo che alcune precisazioni siano necessarie.
Leggiamo di un azienda che sarebbe svincolata dall’obbligo di concordare le modifiche all’orario di lavoro e che potrebbe unilateralmente imporre un turno in terza in coerenza col dettame contrattuale.
Su quale libro dei sogni abbiate maturato questa convinzione non ci è chiaro, i limiti dell’unilateralità che l’azienda può agire contrattualmente dicono tutt’altro.
Certo sono oramai molti anni che l’azienda ha stravolto l’interpretazione delle regole a suo piacimento e in voi ha trovato i “servi sciocchi” sempre pronti ad assecondare qualsiasi cosa, ma a tutto c’è un limite e a questo dovreste rassegnarvi.
Pertanto, per quanto riguarda la Doit di Bologna, l’azienda minaccia una forzatura che non rispetta il contratto in alcun modo, fatevene una ragione e sostenere il contrario è a dir poco indecente.
Le regole di ingaggio in un rapporto di lavoro sono definite dal Ccnl e in alcun modo possono essere bypassate unilateralmente dall’azienda (mai sentito dire?).
Quindi la prima domanda semmai cari quanto arguti sindacalai è: anzichè dispensare sostegno continuo alle forzature dell’azienda, sperando di poterne cogliere una qualche forma di gratitudine, quando inizierete ad esigere che l’azienda rispetti i propri obblighi contrattuali? Intendiamoci, ci è chiaro che il ruolo di tutela dei lavoratori non vi si addice, però ci vorrebbe almeno un pò di decenza, non trovate? Con l’accordo del 10 gennaio si è scritta una delle peggiori pagine della vostra triste esistenza e sostenere che lo avete fatto perchè lasciare campo libero all’azienda le avrebbe dato la possibilità di fare qualsiasi cosa tradisce la vostra funzione.
Sarebbe, con i dovuti distinguo ovviamente, come se intervistando chi riscuote il pizzo, questi rispondesse che lo fa per il bene dei commercianti, che altrimenti sarebbero esposti a ben altre conseguenze.
Quindi forse sarebbe il caso che vi metteste in testa che se lo fate per noi, grazie lo stesso ma ne faremmo volentieri a meno.
Quello che vi riconosciamo è una faccia tosta che non ha eguali, siete capaci di ciurlare nel manico come pochi al mondo, leggiamo che addirittura vi poniate il problema di come una legge che restringe il diritto di sciopero, possa essere utilizzata per condizionare le possibili vertenze, ma scherziamo? La 146/90 prima e la 83/2000 poi che comprimono di gran lunga il diritto di sciopero le avete chieste a gran voce proprio voi, perchè stavate perdendo il controllo sui lavoratori, quindi cosa pensavate accadesse sull’allungo?
Sulla Sicurezza sul Lavoro poi rasentate livelli che sono da brivido. Quello che accade sui cantieri di RFI è figlio del contesto in cui i lavoratori sono costretti ad operare ed in questo senso l’accordo del 10 gennaio li inasprisce ulteriormente, il clima deregolamentato in cui si opera e le forzature continue fanno il resto.
Se un briciolo di quelle energie che invece state utilizzando per boicottare lo sciopero e le lotte dei manutentori (avete addirittura lavorato il sabato per questo, roba da pazzi), lo aveste impiegato per imporre l’applicazione corretta delle norme e per contrastare le forzature che l’azienda impone, probabilmente qualcuno in più sarebbe ancora con noi.
Per quanto riguarda poi la firma dei verbali nelle Doit con le quali i firmatari sostengono di aver aperto un confronto che ci salverà dal baratro, vorremmo ricordarvi che sarebbe prerogativa dei territori il confronto sull’orario di lavoro (ci stupisce che non lo sappiate) e senza una ratifica dell’accordo del 10 gennaio lo strumento da utilizzare sarebbe il CCNL.
Non a caso l’azienda ha imposto come precondizione alla discussione che venisse firmata da parte dei territori una ratifica dell’accordo stesso (non vi è venuto alcun dubbio?).
Quindi delle due l’una quando ci offrite queste farneticanti osservazioni, o non sapete che cazzo firmate e questo riconfermerebbe la vostra inadeguatezza oppure ci state prendendo per il culo.
Detto questo, nell’augurarvi, che prima o poi tocchi anche a voi subire le conseguenze delle porcherie che firmate e che non avete in alcun modo il mandato dei lavoratori, quanto accaduto e le argomentazioni che avete offerto vi qualificano per quello che siete, la controparte, in quel tandem sinergico con l’Azienda che vi contraddistingue e lotteremo finche non vi avremo fermati.

Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione RFI

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