Comunicato inviato ai media
Il 10 gennaio i manutentori dell’infrastruttura ferroviaria, scioperano contro una riorganizzazione che sta peggiorando, non solo le loro condizioni di vita, ma sta mettendo in discussione il diritto alla mobilità di tutto il paese.
Tutti avranno potuto notare come, in questi mesi, i ritardi dei treni siano quotidiani. Il tentativo di nascondere quello che sta succedendo, ha portato tutti ad attribuire la responsabilità ai lavori del PNRR. Ma la realtà è che l’obiettivo di RFI, è di rendere inefficace la manutenzione fatta dai ferrovieri, per poter giustificare una privatizzazione che permetta ai soliti noti di mettere le mani su un malloppo di grandi dimensioni. Sarebbe interessante capire al servizio di chi è, l’azionista di maggioranza di RFI (lo Stato), quando si adopera per drenare queste ingenti risorse nelle tasche di non si sa chi.
I lavoratori della manutenzione infrastruttura a questo non ci stanno, e non dovrebbero farlo nemmeno tutti i cittadini di questo paese.
Quindi il 10 gennaio, dopo un anno di lotta, i manutentori sono ancora qui a dire che non accetteranno questa devastazione senza combattere. Se il 2024 è stato chiaro che questa riorganizzazione era contro i lavoratori e contro il paese nel suo insieme, il 2025 sembra dimostrarsi il momento in cui le carte sono scoperte, e che quello che è successo fin qui non può essere annoverato come errore di valutazione, ma come una scelta politica che non guarda in faccia nessuno. L’ordine è accaparrarsi i soldi e non fare prigionieri.
Per questo ci aspettiamo che anche da parte dell’informazione ci sia almeno il tentativo di comprendere quello che realmente sta accadendo. Perché i danni di questo processo saranno difficilmente reversibili, se non ci sarà un sussulto di tutta la comunità che fermi i progetti, di chi sta già facendo i conti su come spendere il malloppo.
Perciò, in occasione dello sciopero, ci ritroveremo in assemblea alla Villetta Social Lab, in Via degli Armatori 3 angolo Via Passino 26, a Roma. Per valutare quanto successo nel 2024 e definire come proseguire la lotta, perché non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci.
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