3 GIUGNO 2024
CI SIAMO, ADESSO SI FA SUL SERIO
Come era prevedibile a questo punto ci siamo arrivati: il 3 giugno è alle porte, quello che abbiamo vissuto fin qui, con le forzature che stanno portando avanti anche in questi giorni, è paragonabile ad una rissa da bar in cui i colpi sono arrivati alla rinfusa; certamente non è stato piacevole, ma per certi versi sono state azioni casuali.
Col 3 giugno tutto cambia, l’azienda dovrà mostrare le sue carte, quello che metterà in campo non sarà piacevole, ma sarà quello con cui lei per prima dovrà fare i conti essendo l’organizzazione che ha scelto.
Per questo il 3 giugno diventa un momento cruciale di questa vertenza, dovremo dimostrare con la giusta determinazione che siamo pronti, adesso si inizia a fare sul serio ed è inevitabile che le nostre reazioni verranno pesate.
Ovviamente vedremo cosa realmente faranno e cercheremo di individuarne le possibili fragilità per poter mettere in discussione questo progetto con ogni mezzo necessario e, se siamo arrivati a questo punto ancora sulle nostre gambe, è grazie alla mobilitazione che abbiamo espresso fin qui.
Proprio per questo il 3 giugno dovremo dare un segnale ancora più forte, abbiamo indetto uno sciopero per quella data e dovremo sforzarci tutti affinché possa esserci un maggior numero di adesioni rispetto a quelle già alte fin qui ottenute.
Più riusciremo in questo intento e più faremo capire a tutti che la partita è solo iniziata, mentre per l’Azienda e quei sindacalai cialtroni che in alcune DOIT hanno ceduto il passo al 10 gennaio dovrebbe essere già finita, perché sperano subentri la rassegnazione, facendo tornare (per loro) tutto come prima.
Abbiamo la possibilità il 3 giugno di fargli capire che non è così, per questo stiamo organizzando una manifestazione a Roma che non si limiti a restare sotto RFI, dobbiamo farci vedere, un po’ come abbiamo fatto a Firenze, e a questo giro chiediamo a tutti di fare uno sforzo in più, dovremo essere tanti, più di quelli che siamo stati a Roma e Firenze; in ogni vertenza ci sono momenti di intensità diversa e per noi il 3 giugno è il momento in cui si presentano le forze in campo e dovremo farci trovare pronti.
Ci teniamo a precisare una cosa: in questi mesi alcune DOIT sono cadute e non possiamo escludere che in altre possa accadere la stessa cosa; forse avremmo potuto esercitare pressione maggiore sugli RSU e le OS ma chi di loro, nonostante ci sia stata una grande mobilitazione come la nostra, ha scelto comunque di consegnarsi mani e piedi all’azienda, sperando di salvare sé stesso sulla nostra pelle, avrebbe vigliaccamente firmato lo stesso.
Però come abbiamo sempre detto questa è una partita lunga, sapevamo che ad un certo punto saremmo arrivati al dunque, per cui dovremo fargli capire che saremo lì ad attenderli.
Questo vale sia per chi non lavora in una DOIT che ha firmato l’accordo, sia per chi lavora in una DOIT che invece ha firmato.
RFI dovrà sentirsi come gli americani quando sono andati in Vietnam, ci sono molti modi per rendergli la vita molto difficile e loro non potranno cambiare così facilmente le carte in tavola; dovranno a quel punto fare i conti con quello che loro stessi hanno scelto, e senza la nostra collaborazione non sarà così facile.
Per noi sarà difficile, però loro hanno tempistiche da rispettare specie sui cantieri complessi, dove girano i soldi per intenderci, tempistiche che senza la nostra collaborazione non possono garantire.
Per questo ci teniamo a ribadirlo; SIAMO ANCORA IN PIEDI, la partita vera inizia adesso e se non ci arrendiamo da soli, BATTERCI NON SARÀ FACILE.
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