Resoconto incontro Doit Bologna del 29 febbraio 2024
Oggi si è tenuto l’incontro con le OS sulla riorganizzazione nella Doit di Bologna, se fino a ieri qualcuno si poteva illudere che bologna fosse un isola felice, la situazione che si è creata è surreale, a tratti ha rasentato lo psicodramma, ma ha restituito un quadro tutt’altro che favorevole per i lavoratori, questo vale per le conseguenze dell’accordo del 10 gennaio, ma più nell’immediato per l’esigibilità stessa degli accordi in essere ed addirittura del CCNL.
Ma procediamo con ordine, per chi non lo sapesse nella Doit di bologna, le os non trattano tutte insieme, i tavoli sono separati, quindi Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt e OrSA da una parte (la banda dei 4), Ugl da un’ altra ed infine il Fast da un altra parte ancora.
All’incontro di oggi siamo arrivati con una posizione espressa dalla banda dei 4 di non voler ratificare il 10 gennaio, anche li bisognerebbe distinguere perchè la Fit Cisl e l’OrSA, con qualche ritocchino erano più che pronte a riconoscerlo, l’UGL ed il Fast, quest’ultima è rappresentata da uno dei firmatari dell’accordo nazionale, che invece avrebbero firmato tranquillamente il verbale imposto dall’azienda qualche settimana fa.
Nel frattempo la situazione è maturata e grazie anche, ma forse soprattutto, alla mobilitazione dei lavoratori contro il 10 gennaio, tutti hanno cercato un riposizionamento.
E come si sa questo è il modo migliore per generare mostri, quindi in nome di una unità sindacale che non si capisce su cosa si basi, la banda dei 4 ha ceduto la regia alla Fit Cisl (che per riposizionarsi ha guardato dritta verso l’azienda), che si è fatta garante di riportare nello stalluccio i dissidenti che fin li erano espressione di una posizione critica nei confronti del 10 gennaio con l’ovvio plauso aziendale.
Mentre l’Ugl che è ininfluente segue l’onda quale che sia, il Fast con un colpo da maestro si è riposizionato con un trasformismo senza eguali che però tatticamente si è rilevato da manuale.
Quindi nonostante chi li rappresenta sia addirittura firmatario dell’accordo del 10 gennaio, che è la ragione principale con cui l’azienda si è sentita in diritto di fare tabula rasa di tutti gli accordi e del CCNL, sulle forzature aziendali si è fiondato come paladino del rispetto delle regole e dei lavoratori.
Per uno che conosce i soggetti sembrava di essere caduti in un incubo, nella premessa dove c’erano tutti, il Fast dichiara che pretende il ritiro degli atti unilaterali per continuare a discutere e la banda dei 4 si incazza con l’azienda perchè doveva impedirgli di aprire questa grande contraddizione al tavolo.
Se non fosse drammatico sarebbe uno spasso, anche perchè mi risulta che ieri hanno fatto una ristretta e quindi la discussione di oggi era una mezza farsa.
Comunque torniamo a noi, in maniera balbettante sono stati costretti a parlare anche delle forzature aziendali, però il risultato è stato pessimo ma su questo ci torno dopo.
L’azienda ha sostanzialmente ribadito che ci possono girare intorno quanto vogliono, ma alla fine sarà il 10 gennaio che vorranno incassare e che quindi tutta sta melina lascia il tempo che trova, anche perchè in un tempo relativamente breve vogliono concludere e hanno invitato tutti ad avviare una discussione serrata.
Mentre in questo clima semi armonioso la disponibilità a condurre una discussione proficua contaminava tutti gli interventi delle os, appena ho potuto dire qualcosa ho ribadito l’inaccettabilità delle forzature aziendali, come segnalato anche come RLS lunedì scorso, a dire il vero sono stato un po’ meno garbato ma questo era il succo, come prevedibile però il mio invito a tutte le os/rsu a condizionare il proseguo della discussione al ritiro di tutti gli atti unilaterali è caduto nel vuoto.
E qui si è scoperchiato il vaso di pandora, l’azienda ha sostanzialmente negato di aver fatto chissà quali forzature, ma che in presenza di esigenze di produzione se non avesse trovato disponibili avrebbe imposto le attività e ha sottolineato che non si sono dovuti imporre perchè nessuno ha richiesto reitere con m40 e che se tutti tornano a fare quello che l’azienda chiede non forzeranno.
Addirittura il direttore si è spinto a dire che dove non è venuta meno la disponibilità non hanno emesso i turni.
Se uno ora dicesse grazie al c###o, sarebbe volgare?
Ora in un mondo normale, questa sarebbe stata rigettata come una sgradevole presa per i fondelli, immaginatevi un bullo che appena lo vedete gli date la merenda e lui si vanta pure di non avervela chiesta, ma la banda dei 4 ha purtroppo condiviso in maniera imbarazzante le tesi dell’azienda.
Quindi per loro non esiste l’esigibilità delle norme, ma all’azienda è stato chiesto quasi elemosinando, che gli abusi si limitassero alle attività più importanti, riconoscendo quindi all’azienda la possibilità di violare accordi e CCNL purchè venga fatto “dolcemente”.
Un teatrino un po’ patetico e triste che di sicuro non lascia ben sperare, va però detto che al momento su come debba impattare la discussione sull’orario di lavoro le posizioni sembrano essere ancora diverse.
Quindi l’Ugl, si accoderà a prescindere, il Fast cercherà di approfittare dell’indecente posizione che la banda dei 4 ha assunto sulle forzature per restituirsi una credibilità che è veramente difficile poter riconoscere a chi con la firma del 10 gennaio è causa di questa situazione, la Fit Cisl che oramai potrebbe starsene tranquillamente al fianco del Direttore, hanno indubbiamente posizioni sovrapponibili, l’OrSA che cerca di fare come la Fit Cisl, ma in maniera più goffa e la Filt e la Uilt che nella migliore delle ipotesi sembrano aver perso di lucidità un po’ come quei vecchi pugili che hanno incassato colpi troppo pesanti, che dire, speriamo che si riprendano prima della fine dell’incontro.
La riunione si è conclusa con l’azienda che ha finalmente incassato il verbale agognato con una mediazione che lascio alla valutazione di chi legge.
Per le OS (in realtà per la Filt Cgil e la Uilt, per le altre due come ho già detto era da mo che avrebbero firmato) era importante non citare il 10 gennaio, la mediazione è stata parlare degli accordi vigenti che per la Filt Cgil e la Uilt vuol dire fare riferimento agli accordi precedenti, mentre per la Fit Cisl, l’OrSA e l’Azienda comprende anche, sarebbe meglio dire sopratutto, l’accordo del 10 gennaio.
Sulle forzature aziendali come ho detto neanche un rigo, anzi, l’avallo delle os al bisogno.
Per quanto riguarda il ritiro della partenza dei turni a marzo, in realtà è una sospensione che può ripartire in qualsiasi momento l’azienda valuti che la trattativa non vada nel giusto verso.
Dopo oggi sono ancora più convinto che cedere a questa arroganza dell’azienda e affidarsi a questi sindacalai è un suicidio, manteniamo la barra dritta, il 13 marzo scioperiamo compatti, che noi non ce ne rendiamo conto fino in fondo, ma sta logorando tante certezze e questo ci aiuta inevitabilmente a raggiungere l’obiettivo.
Bologna 29 febbraio 2024
RSU/RLS Alberto Russo
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