Quando il sindacato si fa padrone i lavoratori scioperano anche contro il sindacato

È passato più di un mese da quando con una mossa infame, Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, OrSA, Fast e Ugl, firmando l’accordo del 10 gennaio 2024 hanno imposto una forte ipoteca sulle sorti dell’intero settore della Manutenzione Infrastruttura, in termini di qualità della vita, dignità e sicurezza sul lavoro, e questo è un dato che non può essere messo in discussione.
Una firma apposta senza alcun mandato dei lavoratori ed ignorando il forte dissenso che gli stessi avevano espresso in ogni occasione prima del 10 gennaio.
Ma quando si tira troppo la corda questa finisce per rompersi e i lavoratori a cui era relegato il ruolo del convitato di pietra hanno dimostrato con forza la loro indisponibilità a farsi rovinare la vita da un apparato sindacale che si è dimostrato inadeguato e balbettante, e che sta invano tentando di contenere la pressione che subisce da parte dei lavoratori offrendo argomenti a dir poco patetici ed imbarazzanti.
A poco servono le numerose menzogne con cui tentano invano di giustificare quanto accaduto.
Quello che sta caratterizzando la reazione dei lavoratori della manutenzione è una crescente consapevolezza che questo processo devastante va fermato in ogni modo e che il tempo delle chiacchiere è finito.
L’Assemblea Nazionale dei Lavoratori della Manutenzione Infrastruttura ha saputo essere il collante per tutti i lavoratori del settore ed ha sviluppato una avanzata struttura organizzativa che dimostra ogni giorno di essere in crescita.
Indubbiamente il punto di forza è la comune volontà di contrastare questo processo ed in quest’ottica si colloca la scelta di supportare tutte le iniziative di contrasto al 10 gennaio.
L’occasione offerta dallo sciopero indetto dall’USB del 12 febbraio è quindi diventato il primo momento in cui l’Assemblea, facendolo proprio, ha dimostrato la propria capacità di mobilitazione.
Oggi l’Assemblea è indubbiamente il riferimento di tutti i lavoratori che vogliono fermare questo scempio e la scelta di sostenere tutte le iniziative di contrasto al 10 gennaio che favoriranno inevitabilmente l’allargamento del fronte.
E se l’accordo del 10 gennaio ha sciolto i cani, permettendo all’azienda di agire come se un quadro di regole non esistesse più (per questi signori il CCNL e gli accordi sono oramai carta straccia), l’iniziativa contro gli autori di quel “Capolavoro” si rafforza.
E mentre la Deadline che dovrebbe aprire le danze ha una data precisa che è l’11 marzo, si sprecano i comunicati dei sindacati firmatari che ci ribadiscono come in fondo la merda, che ovviamente se siamo noi a mangiarla, ha un buon sapore.
Ma la nostra risposta sarà ancora più forte di prima.
Sappiamo che sarà una partita lunga e nessuno pensi che gli renderemo la vita facile.
Siamo attrezzati per affrontare questa lotta nel giusto modo.
Non ci esauriremo nei primi 100 metri, sarà una maratona dura, ma la consapevolezza di dover salvaguardare la qualità della nostra vita, della nostra dignità e della nostra sicurezza ci farà arrivare a meta.
Per questo abbiamo indetto uno sciopero nazionale della Manutenzione Infrastruttura per il 13 Marzo che sarà la nostra prima risposta alla Deadline verso cui ci stanno pericolosamente spingendo.
Visto che ci tenete tanto a ballare con noi, bene: che inizino le danze.
Il 13 marzo risponderemo a tono alle forzature aziendali, all’arroganza sindacale che non ha fatto alcun passo indietro nonostante la forte mobilitazione che stiamo esprimendo e segnerà quello spartiacque che una categoria di lavoratori può imporre quando ha la capacità di essere unita per ottenere un risultato comune.
Ovviamente l’assemblea, che è un organismo di lavoratori che sta agendo con tutte le sue forze per favorire questa lotta e per arrivare a costruire un fronte comune il più ampio possibile, invita tutti coloro che hanno realmente interesse a respingere il 10 gennaio a convergere sullo sciopero del 13 Marzo.
Cobas ed USB che fin qui hanno sostenuto tutte le nostre iniziative, quei manutentori che fin qui sperando in una correzione del tiro delle OO.SS.
firmatarie sono stati alla finestra a guardare, tutti insieme ce la possiamo fare e per quanto possa sembrare difficile, la portata in gioco lo rende indispensabile.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, OrSA, Fast, Ugl ed RFI sono oggi unica controparte e per questo contro tutti loro scioperiamo.

Perchè quando il sindacato si fa padrone, i lavoratori scioperano anche contro il sindacato.

Mercoledì 13 marzo 2024 sciopero di 8 ore di tutti i lavoratori della Manutenzione Infrastruttura con manifestazione Nazionale a Roma

  • per il ritiro immediato dell’accordo del 10 gennaio 2024
  • per riaffermare la titolarità dei manutentori sulle decisioni che riguardano la propria condizione
  • contro la prepotenza aziendale che impunemente sta facendo carne da macello di tutte le norme contrattuali

23 febbraio 2024

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