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Comunicato stampa ANLM sulla sentenza per il reintegro di Alberto Russo come RSU-RLS
6 novembre 2024
Il 17 aprile 2024, per tutti noi è il giorno in cui RFI dichiara guerra a tutti i lavoratori e predispone quello che poi accadrà dal 3 giugno in poi.
Lo stesso giorno uno dei primi atti conseguenti a questa scelta, vede la doit bologna firmare il trasferimento coatto di Alberto Russo dal suo posto di lavoro, per poi rimuoverlo dalla carica di RSU/RLS.
Un atto di forza, che puntava a rimuovere non solo il personaggio scomodo ma a dimostrare a tutti la possibilità di annientare qualsiasi ostacolo senza mai doverne rispondere.
È stato interessante assistere a come, dirigenti, sindacalai e pure qualche RSU, hanno per un attimo goduto la sensazione di essersi liberati,
diciamo noi a ragione, di un grosso problema.
Come sapete a questo blitz abbiamo risposto producendo un art. 28 che ha messo in discussione il provvedimento e nonostante l’azienda abbia assunto una postura che la rappresenta invincibile agli occhi di molti, la sentenza dimostra che non è poi del tutto vero che sono sempre imbattibili.
Infatti il giudice ha ordinato l’annullamento del trasferimento, costringendo l’azienda a ritornare sui suoi passi.
Certo non è una vittoria che ci risolve tutti i problemi, ma ribadisce che anche un gigante come RFI può essere colpito e costretto a retrocedere.
Va però detto che seppur convinti sia un importante risultato, la sentenza che invece non accoglie il secondo punto, ci deve far riflettere sull’idoneità dello strumento per affrontare alcune tematiche.
Come ricorderete avevamo posto la questione del prelievo delle due ore sullo sciopero del 13 marzo. Su questo punto l’atteggiamento del giudice è stato surreale, ha liquidato l’argomento senza entrare realmente nel merito.
Di questo dovremo discuterne, ed il primo momento sarà l’assemblea online dell’8 novembre, perchè occorrerà capire quali siano gli strumenti giuridici che possano esserci più utili, in merito a questo, abbiamo dovuto rivedere
l’impostazione ricercata inizialmente, occorre selezionare gli argomenti da trattare per percorribilità.
Abbiamo bisogno di risultati e speriamo a breve di avere elementi concreti per poter definire percorsi efficaci.
Ce lo siamo detti spesso ma è bene ribadirlo, questa lotta sarà lunga, difficile ed è composta da molte cose diverse. Se sapremo percorrerle e resistere alla tentazione di mollare avremo la possibilità di incidere, finchè il quadro non è stabilizzato e l’azienda è così in difficoltà, abbiamo carte da giocare.
Quindi, nel goderci questa piccola, ma riteniamo importante, vittoria, usiamola come un incentivo ad andare avanti. Oggi abbiamo scoperto che anche il nostro avversario sanguina, e qualsiasi cosa sanguini si può abbattere.
Riflessioni di fine ottobre
25 ottobre 2024
Siamo alla fine di ottobre. La busta paga è giunta ed è sempre più chiaro che TUTTE le false promesse fatte dai cari sindacati firmatari sono state disattese. Sempre di più. Ormai non è più possibile per loro nascondersi dietro un “è solo una fase di transizione, dal mese prossimo sarà tutto in ordine”. Cinque mesi di transizione sono sufficienti per farsi un’idea e portare a regime il nuovo sistema di competenze del 10 gennaio. Che sta mostrando sempre più tutte le sue falle.
Un nostro collega, stufo oramai delle continue prese in giro da parte dei firmatari, ha condiviso un messaggio per tutti i colleghi indecisi, per coloro che tentennano e hanno remore sul fare la revoca a questi bugiardi; un momento di riflessione per tutti che riportiamo integralmente qui.
Ottobre volge alla fine
Siccome ho sicuramente il corpo di un elefante, sfortunatamente di questo ne posseggo anche la memoria.
Vi raccomando quindi di preparare, entro dicembre, le seguenti piccole cose:
- carta
- penna
- busta
- tagliando per raccomandata
- cartolina di ritorno
- 7, 30 €
Mettete tutto in evidenza sulla vostra scrivania.
Conditelo con un po’ di sonno (ne avete in abbondanza), un pizzico di stanchezza (un po’ di quella che vi tormenta giorno e notte e non vi passa mai), mal di gambe quanto basta… un bicchierino pieno di stress e rabbia a volontà.
Lasciate perdere speranza, autostima e fede nel sindacato: nell’armadietto degli ingredienti non ne troverete.
Preparatevi un orologio di fianco: se è un Perseo da tasca, ancora meglio.
Sta arrivando l’ora
DELLA DISDETTA.
Non dimenticatevelo: sono sicuro che ci state pensando da sei mesi.
Notte e giorno, giorno e notte, sabato, domenica e festivi…
Ora che sta arrivando la grande ora, assaporate con voluttà questo momento prenatalizio!
Fateglielo questo regalo, a coloro che hanno venduto la vostra vita al mercato degli schiavi lo scorso 10 Gennaio e lo scorso 03 Giugno!
Assaporate questo atto che rasenta l’inutilità ma pasce lo spirito in maniera orgasmica!
Diteglielo alla prima occasione che, quella gente, di cose ne ha perse due.
Della prima non se ne accorgeranno mai: la coscienza. Sicuramente è fiato perso…
La seconda gliela potete rammentare voi facendo due passi alla posta.
Poi una bella foto alle ricevute e un breve messaggio al loro interlocutore..
Da quel momento, se avrete la ventura di essere a casa con la vostra famiglia, col loro permesso e assenso, potrete brindare a quell’effimero piacere che vi siete concessi solo per un breve momento di amor proprio.
NO
Le forzature aziendali devono essere fermate. È fondamentale difendere i diritti dei lavoratori e contrastare le intimidazioni anche contro i nuovi assunti. La solidarietà tra i lavoratori è cruciale per proteggere la libertà e la dignità sul posto di lavoro.
SI’
Diamo voce ai lavoratori di RFI, consentendo loro di esprimere opinioni, preoccupazioni e richieste riguardanti la loro esperienza lavorativa.
NO
Al continuo rinvio del rinnovo del contratto e alle RSU scadute da troppo tempo, i lavoratori reagiscono con determinazione, esprimendo preoccupazioni e richieste fondamentali per migliorare le loro condizioni lavorative.
SI’
Alla nostra presenza ai tavoli di trattativa, ci impegniamo a difendere i diritti e gli interessi dei lavoratori, portando avanti richieste concrete e necessarie per garantire un ambiente lavorativo sicuro e dignitoso.
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